Articoli con tag: Lombardia

Lago Aviolo e Passo Gallinera

Un weekend molto corto col figlio, in Val Camonica, alla scoperta della Val Paghera, del Lago Aviolo e del Passo Gallinera. Una bella escursione, peccato che il cielo coperto non ci abbia permesso di apprezzare in pieno il panorama.

Raggiungiamo Vezza d’Oglio il sabato prima di cena. Il padrone di casa (Martino, un tipo sportivo), ci recupera in piazza. Ci mettiamo a chiacchierare, parliamo di sentieri ed escursioni: la mia intenzione iniziale era quella di salire ai laghi d’Avio e, se possibile, al rifugio Garibaldi; lui ci consiglia di salire all’Aviolo perché, dal punto di vista paesaggistico, è meglio dei laghi d’Avio, inoltre la strada per la malga Caldea quest’anno non è in buone condizioni, mentre quella della Val Paghera è tutta asfaltata. Decidiamo di seguire il suo consiglio, rinviando la salita al Garibaldi alla prossima occasione, quando magari potrebbe venire anche il mio compagno. Valutiamo però l’ipotesi di non fermarci al lago, ma di proseguire oltre, fino al passo Gallinera (una delle opzioni che ci aveva prospettato Martino). Diciamo che salire la sera prima per fare una escursione di un paio d’ore non avrebbe molto senso…

La mattina io e Ettore, dopo la colazione al bar in piazza a Vezza, risaliamo in macchina la Val Paghera fino al Rifugio alle cascate. Lasciamo qui il macinino, ci prepariamo ed affrontiamo il percorso. Non riporto la descrizione nel dettaglio perché la si trova sul sito “Sentieri Camuni“, riporto solo alcune impressioni, oltre alle foto scattate nell’occasione.

Il primo tratto di sentiero, fino al lago, non è un sentiero. È una scalinata. No, non sto scherzando: sono gradini ricavati nella roccia, o spostando e sistemando massi. Qui ci salgono anche persone non giovanissime, o bambini con i genitori, ma non è un percorso agevole, soprattutto la discesa. Le mie ginocchia malandate hanno sofferto parecchio ma hanno retto, però ho visto parecchie persone patire parecchio in discesa. Qualcuna per difficoltà fisiche… Altre (e mi spiace sottolinearlo) a causa di una pessima scelta di scarpe.

Nella parte alta del percorso c’è un tratto di catena per tenersi. In condizioni normali è pressoché inutile, ma si tratta di un punto nel quale gocciola un po’ d’acqua dalle rocce sovrastanti e in caso di pioggia potrebbe essere scivoloso.

Più sopra sono presenti un paio di passerelle di legno e acciaio che consentono di “aggirare” alcune rocce, ma nulla di tecnicamente complicato o esposto.

Si giunge sulla spianata dove sorge il Rifugio Occhi, poco oltre si giunge al lago Aviolo: il cielo parzialmente nuvoloso non permette, purtroppo, di cogliere tutte le sfumature di verde dell’acqua di questo piccolo gioiellino, trattenuta da un basso sbarramento. Questo era uno dei luoghi delle gite estive di mia madre, che ha passato le sue estati da ragazza a Vezza d’Oglio, sentito molte volte nei suoi racconti: il lago, il Baitone… La val Paghera fatta al ritorno con in spalla il fratellino. E pure il Passo del Gallinera, verso il quale ci dirigiamo costeggiando il lago.

In questo punto della valle le pareti rocciose sono piuttosto ripide, sulla nostra sinistra sono state tracciate delle vie di arrampicata. Giunti al termine dell’invaso troviamo una piana erbosa, punteggiata da fiori che sembrano batuffoli di cotone, sulla quale pascolano alcune mucche. Ma come caspita sono salite fino qui?

La cosa che però ci colpisce è l’acqua del ruscello: limpidissima, al punto che si fatica a valutarne la profondità. Mossi da curiosità, facciamo una misurazione sperimentale usando uno dei miei bastoncini, in un punto nel quale la presenza di un grosso masso accelera la corrente: c’è circa mezzo metro d’acqua trasparente.

A chiudere la conca, troviamo il Corno del Baitone (Gruppo dell’Adamello), con quel che resta del suo ghiacciaio. Salendo il ripido sentiero sulla destra notiamo sfumature rosate sui nevai residui: depositi di sabbia del Sahara, portata qui dai venti, o un microorganismo che si sta diffondendo sulle Alpi, aumentando ulteriormente la velocità di scioglimento del ghiaccio? Già, perché sembra poca cosa, ma ghiaccio più scuro significa maggior assorbimento dei raggi solari.

La salita è piuttosto ripida, l’ambiente è selvaggio. Sulla nostra destra, Ettore scorge un camoscio in lontananza. La bestia ci fissa, poi si rimette tranquillamente in marcia, e mentre io recupero la reflex per tentare una foto con lo zoom, scompare dalla nostra vista.

Avvicinandoci al passo si alza un vento freddo e fastidioso. Raggiunta la sella si apre davanti a noi la vista verso la val Camonica: sotto di noi si scorge l’abitato di Malonno, più a destra c’è Edolo e da qui si vede bene la vallata che porta verso l’Aprica. Il sentiero che scende verso Edolo sembra bello ripido e il dislivello è notevole… Insomma, da queste parti le escursioni facili sono merce rarissima e le tempistiche di percorrenza indicate sulla cartellonistica non sono affatto generose.

Ci spostiamo sulla sinistra fino al Bivacco Festa, dove ci accampiamo per un veloce panino prima di scendere.

Dati percorso

  • Dislivello: +940m
  • Tempo salita: circa 2h45′ (anche qualcosa di più)
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Bivacco Valerio Festa da Vezza d’Oglio

Questo itinerario l’ho fatto il 18 luglio di quest’anno con mio figlio Ettore.

Il posto merita, senza dubbio… Noi però non siamo stati molto fortunati perché di sole ne abbiamo visto poco e al passo tirava un vento freddo e fastidioso.

Qualcosina da raccontare però ce l’abbiamo lo stesso… qui potete trovare la descrizione dal blog “Sentieri Camuni”, successivamente vi racconterò qualcosa della nostra esperienza.

Buona montagna!

SENTIERI CAMUNI

Come arrivarci

Alla partenza

Prendiamo la SS 42 in direzione di Vezza d’Oglio e, da via Nazionale, imbocchiamo via Stella (sulla destra per chi viene da Edolo), seguendo le indicazioni per “Val Paghera-rifugio Aviolo”. Superato il ponte Stella, proseguiamo dritto e, in leggera salita, oltrepassiamo la piccola chiesetta gialla dedicata a Sant’Anna. Dopo un tornante e alcune curve attraversiamo il Ponte Scalvino e proseguiamo fino a raggiungere il rifugio “Alla Cascata” a 1453 m.s.l.m.
Possiamo lasciare l’auto poco prima del rifugio, nei due slarghi sulla destra, oppure proseguire a destra oltre l’edificio, raggiungendo un ampio parcheggio poco oltre: quest’ultimo è a pagamento, 3 euro giornalieri per i fine settimana di luglio e ogni giorno dal 25 luglio al 30 agosto.

Il sentiero

Dal parcheggio alto imbocchiamo il sentierino, che entra subito nel bosco, dove si fa strada tra le radici degli abeti, per poi uscire dagli alberi e continuare su…

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Ottobre is the new “28 maggio”

All’arrivo a Valdidentro, in una giornata piuttosto grigia, balzano agli occhi i tocchi di colore degli “addobbi” colorati distribuiti per il paese, con la presenza del caratteristico “rosa giro d’Italia”. Le bandiere del Giro si alternano a quelle con il logo del comprensorio Bormio-Valdidentro, mentre nella rotonda davanti alla chiesa di Isolaccia campeggia un totem con il logo del Giro d’Italia e la sagoma rosa stilizzata delle torri di Fraele, elemento simbolo del paesaggio e ubicate poco prima dell’arrivo della tappa n°18, la Pinzolo – Laghi di Cancano.

Isolaccia – Valdidentro (So)

Normalmente verrebbe da dire “ancora qui?”, ma in fondo essere sede di arrivo di una tappa del Giro è un veicolo pubblicitario da sfruttare a lungo. In quest anno così strano però è più un “già qui?”: con la pubblicazione del nuovo calendario UCI versione post Covid19, il Giro è slittato al periodo 3-25 ottobre. Alcune insegne riportano ancora la data originaria del 28 maggio, le tappe non sono ancora definite (sul sito ufficiale le date aggiornate non ci sono nemmeno), per trovare la nuova data sono dovuta andare su Wikipedia: a quanto pare sarà il 22 ottobre.

Piazza IV novembre. Ufficio turistico, chiesa, fontana, bar… E totem

Sinceramente sono molto perplessa. Capisco gli interessi economici in ballo, il prestigio di avere comunque il proprio tour nazionale o la propria classica, ma un’intera stagione con tour, classiche e trofei internazionali tutto compresso fra agosto e metà novembre mi pare una follia. Come fanno notare su skysport, il 25 ottobre ci sarà la tappa finale del Giro, una tappa della Vuelta e nientepopdimenoche… la Parigi Roubaix.

Oltre a non esserci copertura TV adeguata per tutte le gare, ad avere due occhi l’appassionato… Di quanti atleti di livello deve disporre una squadra per gestire un calendario del genere? E chi sacrificherà una classica per un tour o viceversa?

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Milano – Bike Night Weekend

Questo weekend ci sarà la Bike night con partenza da Milano, direzione Lago Maggiore!

Ma non è tutto, andiamo con ordine…

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Le notti in Bici di Paola Gianotti

Venerdì 13 luglio ore 19.30

La magia della notte in bici sarà raccontata da Paola, l’ultracyclist detentrice di tre Guinness World Record come donna più veloce ad aver attraversato il mondo in bici. Tra i racconti di Paola potremo sapere di più anche dell’ultima impresa, “Il Giro di Paola”, che l’ha vista percorrere lo scorso maggio le strade del Giro d’Italia, anticipando di un giorno la carovana rosa, per promuovere la campagna di sensibilizzazione ‘Io rispetto il ciclista’.

Paola Gianotti pedalerà il giorno dopo insieme a tutti i partecipanti della Bike Night da Milano al Lago Maggiore.

h 20:30 ospite della serata anche Davide Valacchi, non vedente, protagonista del progetto I to EYE: nel 2019 partirà per il suo primo viaggio in tandem, da Roma a Pechino, per una sfida di libertà.

Inoltre per voi:
h 19-22:30 ritiro pacchi gara BIKE NIGHT 2018
h 20-22:30 Come illuminare la notte, a cura de La Stazione Delle Biciclette

MENU SPECIALE UPCYCLE per coloro che presenteranno in cassa il pettorale BIKE NIGHT 2018

ESPOSIZIONE BICI CINELLI

Info QUI.

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Bike Night Milano-Lago

Sabato 14 – Domenica 15 luglio

100km in notturna lungo il Naviglio Grande e il Ticino: attraversa Milano in bici di notte, passa per piazza Duomo, pedala fino ad Arona

Bike Night è un evento che unisce la bici, la passione e le persone.  Le prime due edizioni a Milano sono state sorprendenti: 500 persone che hanno attraversato la città, piazza Duomo di notte, e poi immersi nel buio lungo i Navigli fino al Lago Maggiore. Nel 2018 in quanti sarete?

La Bike Night arriva per la terza volta a Milano, pronta a intercettare tutta la passione per la bici sempre più crescente in città: si parte da piazza Leonardo, per poi passare sotto alla Madonnina in piazza Duomo e tuffarsi nella notte milanese passando per i Navigli. Da qui si esce da Milano senza lasciare mai il Naviglio Grande, per arrivare al Ticino fino a Seste Calende.

L’unico modo per vivere Milano in bici di notte e scoprire le meraviglie naturali che la circondano. Una festa della bici e dei ciclisti, finalmente liberi di pedalare insieme, in collaborazione con UpCycle. Vi aspettiamo al villaggio partenza con aree a tema, poi tre ristori lungo il percorso e la colazione in centro ad Arona lungo le sponde del Lago Maggiore.

Distanza 90 km su ciclabile
Dislivello +300 m
Manto stradale Asfalto, alcune vie del centro di Milano in pavè

Le iscrizioni on line sono chiuse, ma ci si può iscrivere in loco (35€)

villaggio partenza piazza Leonardo da Vinci
apertura ore 20.00
via! ore 24.00

Info QUI

 

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Ciaspole e accompagnatori

Fabrizio, Accompagnatore di Media Montagna e gestore del sito zainoinspalla.it, segnala che il Collegio delle Guide Alpine della Lombardia ha finalmente fatto chiarezza sulle competenze (e responsabilità) dei vari soggetti che operano in montagna

Dal suo sito, il link al pdf.

“Bicio” aggiunge inoltre:

Mia nota personale relativa al punto 5: la comunicazione viene dal collegio della Lombardia e quindi si parla “solo” di Lombardia, per quanto riguarda il divieto di accompagnamento con le ciaspole da parte dei soci UIMLA.
In realtà tale divieto è su tutto il territorio nazionale, in quanto il divieto è regolato dalla legge nazionale 6/1989

Rimane il mio augurio che certe “follie” legislative (come la necessità di una Guida Alpina per andare su di un sentiero battuto) verranno superate prossimamente; rimane il fatto che finché c’è una legge, questa va rispettata: è uno dei fondamenti della nostra società

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Nuovi finanziamenti per la ciclabile dell’Oglio

Buone notizie

Fondazione Cariplo stanzia risorse per rendere ciclabile l’asse del Fiume Oglio

Il percorso misura quasi 300 km dal bresciano Passo del Tonale fino al Po

welfarenetwork, 26/11/2017

Anche nell’edizione 2017 del bando di Fondazione Cariplo dedicato alle BREZZE (le ciclabili che confluiscono verso il Po e la sua ciclabile VENTO), l’Oglio Po ha ottenuto contributi per il territorio.

Il progetto è stato proposto a Cariplo in continuità con la cordata che aveva realizzato lo Studio di Fattibilità per la ciclabile dell’Oglio, promossa dai GAL (Valle Camonica Val di Scalve, Oglio Po terre d’acqua), dai Parchi e dalle Comunità Montane (Adamello, Oglio Sud, Comunità Montana del Sebino Bresciano) in collaborazione con la FIAB Brescia.

Con il coordinamento territoriale del GAL Oglio Po terre d’acqua (partner referente per le azioni di governance), il tratto ciclabile sull’Oglio interessato dal progetto coinvolge i comuni di Piadena e Ostiano, e il Parco Oglio Sud che ha predisposto la ricognizione degli interventi prioritari sul territorio.

“Stiamo lavorando con costanza e grande impegno” spiega Ivana Cavazzini (sostenitrice dell’iniziativa non solo come Sindaco di Piadena ma anche come consigliere provinciale rappresentante per il cremonese) “proseguendo con la logica di integrare i fondi secondo un approccio di multi finanziamento, logica rafforzata molto con il GAL. Nel mio caso, per esempio, l’intervento è collegato alle risorse finanziate dalla Regione Lombardia sullo stesso tratto.”

Piadena ha proposto l’intervento di messa in sicurezza del tracciato in sponda destra del fiume Oglio, Ostiano invece partecipa con la realizzazione di un tratto di pista ciclopedonale a lato della SP38, per la messa in sicurezza del passaggio sul ponte sul fiume Oglio.

Lorenzo Locatelli, Sindaco di Ostiano, rinnova l’attenzione alla valorizzazione territoriale e al turismo lento “investire nelle ciclabili significa puntare su un’economia del territorio nuova, dove il cicloturismo rappresenta un’opportunità di indotto economico per i piccoli comuni e l’imprenditoria locale”.

A breve verranno avviati i lavori del partenariato, con capofila il bresciano (GAL Valle Camonica Val di Scalve, e i partner Comunità Montana Valle Camonica – Parco dell’Adamello, Comune di Pisogne, Comunità Montana del Sebino Bresciano, Parco Oglio Nord).

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Requiem per un ghiacciaio

«Il ghiacciaio dei Forni non c’è più»

Il ghiacciaio dei Forni : la lingua centrale

Il glaciologo Claudio Smiraglia in Valfurva per monitorare l’andamento: «Situazione peggiore del solito, una cosa che ritenevo impensabile fino a vent’anni fa»

laprovinciadisondrio.it, 20/08/2017

«Il ghiacciaio dei Forni non esiste più». È questa l’amara constatazione del glaciologo Claudio Smiraglia, professore ordinario presso il dipartimento di Scienze della terra “Ardito Desio” dell’università degli Studi di Milano, in questi giorni a Santa Caterina Valfurva anche per tenere monitorato quello che, fino a qualche anno fa, era considerato il più grande ghiacciaio vallivo composto a livello nazionale. «Purtroppo – commenta – l’ho trovato peggio del solito. Quel ghiacciaio unitario, formato da una bella lingua verso il Branca e da due bacini laterali che confluivano, per un totale di oltre 10 kmq, non esiste più, ma si è spaccato in tre ghiacciai più piccoli, uno vallivo e due montani, con un collasso continuo del suo settore inferiore. Quella vista in questi giorni è una situazione che, personalmente, ritenevo impensabile vent’anni fa». E i dati in tal senso sono davvero eloquenti. Basti pensare che, nei primi dieci giorni di questo mese, il ghiacciaio dei Forni, come spessore, ha perso tre volte tanto rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, un dato davvero negativo. «Si nota anche un regresso importante sullo Sforzellina – sottolinea il glaciologo -. La situazione è drastica: bastava guardare, nei giorni scorsi, il Frodolfo (torrente che scorre da Santa Caterina verso Bormio, nda) caratterizzato da grosse cascate che uscivano dal ghiacciaio una situazione che, personalmente, non ho mai visto da quarant’anni a questa parte».

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L’articolo è di questa estate. Quella che è la situazione dei ghiacciai alpini, Forni compreso, e previsioni relative alla ritirata del fronte, l’avevo riportata qui. Per completezza riporto la sequenza di foto e la previsione futura.

Ghiacciaio dei Forni

La situazione attuale del ghiacciaio della Marmolada è invece riprodotta nella foto qui sotto.

Ghiacciaio della Marmolada, agosto 2017

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Vento Bici Tour 2017: anteprima

Pedalando insieme ricuciamo la bellezza

Dal 2 all’11 giugno 2017, in bici da Venezia a Torino lungo il fiume Po. Iscriviti al Bici Tour

progetto.vento.polimi.it

Ci sono i viaggi in bici e poi c’è Vento Bici Tour: non una vacanza, non una pedalata, ma l’impossibile da costruire insieme. Con la tua bici puoi ricucire la bellezza dispersa lungo le rive del fiume Po. Puoi essere parte di un progetto, quello della ciclabile turistica più lunga d’Italia. Puoi partecipare a un’esperienza da vivere guardando, ascoltando, annusando e gustando: ci devi mettere tutto te stesso, e in cambio parteciperai a qualcosa che ancora non esiste, il percorso ciclabile da Venezia a Torino. Grazie alla bici, un giorno potrà essere di tutti: ma dal 2 all’11 giugno 2017, si apre un’opportunità di pedalare tutti insieme su VENTO.

Per la prima volta, e solo per pochi giorni, sarà possibile pedalare lungo il tracciato di VENTO in sicurezza. Un’occasione unica, fintanto che la ciclabile non verrà realizzata, per scoprire la bellezza di un territorio oggi dimenticato ma straordinariamente ricco di potenzialità. Giornate sui pedali immersi nel paesaggio che accompagna gli argini del fiume, dal mare Adriatico alle Alpi, costellate di eventi nei quali apprezzare la storia, la cultura e i sapori di queste terre. Le aree interne del nostro Paese. Due weekend da vivere in prima persona, per pedalare per la prima volta tutti insieme da Venezia a Torino, lungo il Po, sul futuro del nostro paese.

Un’iniziativa del Politecnico di Milano, ideatore e promotore del progetto VENTO, che ancora una volta esce dai propri laboratori per raccontare al Paese le potenzialità del cicloturismo infrastrutturato e lo stato di avanzamento di questo progetto. Un progetto che mostra al grande pubblico che le università non fanno soltanto formazione, ma hanno la capacità e la forza di innescare importanti cambiamenti culturali.

La quinta edizione di VENTO Bici Tour 2017 offre la possibilità di vivere un viaggio in bici pieno di sorrisi, cultura, condivisione. Un viaggio per assaporare l’atmosfera unica delle regioni attraversate dal Po. Durante le pedalate collettive sono previsti servizi di assistenza, eventi, degustazioni: non pedalerai mai da solo, ma tu, i tuoi amici e la tua famiglia sarete immersi un’esperienza completa in bici. Scopri come iscriverti sul modulo online.

Iscriviti alle giornate di pedalata collettiva: ricuci la bellezza insieme a noi!
Due weekend e sei giorni di bici lungo il Po, da Venezia a Torino, attraverso il territorio di quattro regioni: Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. Pedalerai assieme a tanti altri ciclisti, scoprirai i paesaggi dimenticati della valle del grande fiume, degusterai prodotti tipici di queste terre, parteciperai a occasioni di scambio culturale, e godrai della meraviglia della ciclovia VENTO che oggi ancora non esiste ma che in queste giornate potrai apprezzare per quello che sarà.

Solo iscrivendosi al Tour, e solo per queste sei giornate, sarà possibile percorrere il tracciato della ciclovia in progetto partecipando a numerosi eventi. Momenti di dialogo e confronto sui tanti temi che ruotano attorno al mondo del cicloturismo, visita a piccole e grandi perle diffusamente presenti in queste terre (chiese, musei, castelli, borghi storici, …), e degustazione di prodotti tipici del territorio. Grazie alla collaborazione con Slowfood e alla disponibilità di produttori e ristoratori locali, durante le soste intermedie previste all’interno di ogni giornata, sarà possibile assaggiare alcune specialità della tradizione culinaria. I pranzi non sono inclusi nella quota di iscrizione, ma ad un prezzo convenzionato sarà possibile acquistare prodotti alimentari nei punti di sosta.

Agli iscritti al Tour sono garantiti i seguenti servizi: copertura assicurativa, assistenza meccanica, trasporto bagagli, convenzioni alberghiere e assistenza sanitaria. Per l’occasione il percorso di VENTO verrà segnalato.

E per i primi 100 che prenotano, in regalo la maglietta di VENTO!
Se non rientri tra i primi 100 iscritti, puoi comunque acquistare la maglietta, in cotone o tecnica!

Il programma del Tour ancora non è definitivo e potrà subire piccole variazioni. Questo perchè lo stiamo costruendo con i territori, come consuetudine ormai da cinque anni. La collaborazione con i territori è ciò che ha permesso di organizzare eventi straordinari nelle precedenti edizioni, e lo stesso accadrà per questa edizione. Nella sezione che segue, verranno pubblicati via via tutti gli aggiornamenti del programma e nelle prossime settimane troverete indicazione più specifiche relativamente a luoghi e orari.

Programma di massima

Pedalando assieme dal Mare Adriatico al mantovano

ven 02/06, Venezia – Adria

  • Venezia: VENTO Bici tour ai nastri di partenza
  • Lido di Pellestrina: pedalata attraverso il borgo storico
  • Adria: VENTO e cultura, serata letteraria

sab 03/06, Adria – Ferrara

  • Ro: con le spalle al Delta, sosta al Bicigrill
  • Ferrara: una serata nella città estense

dom 04/06, Ferrara – S. Benedetto Po

  • Bondeno: una sosta alla Stellata
  • Revere; visita alle bellezze della cittadina
  • San Benedetto Po: alla scoperta dell’Abbazia del Polirone

Il gruppo di ricerca VENTO prosegue il suo viaggio

lun 05/06, San Benedetto Po – Boretto

mar 06/06, Boretto – Cremona

mer 07/06, Cremona – Piacenza

  • Cremona: VenTo day, un momento di confronto tra Governo, Regioni, Università sullo stato di avanzamento del progetto e sugli sviluppi del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche.

gio 07/06, Piacenza – Pavia

Pedalando assieme dall’Oltrepo alle Alpi

ven 09/06, Pavia – Valenza

  • Alluvioni-Piovera: sosta alle porte del Piemonte
  • Valenza: una serata di festa in piazza

sab 10/06, Valenza – Trino

  • Casale Monferrato: visita guidata della città a pedali
  • Pobietto: sosta alla Grangia
  • Trino: degustazione di prodotti tipici in piazza

dom 11/06, Trino – Torino

  • Torino: il Tour si conclude con una festa in città
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Ricuciamo la bellezza – video

Lo staff di VenTo lancia il video “Ricuciamo la bellezza | Pedalando lungo la ciclovia VENTO”, realizzato da Marco Tessaro per raccontare il VENTO Bici tour 2016 e tutte le bellezze, i volti, il patrimonio e la natura della valle del grande Fiume Po.

Dal Piemonte al Veneto (e non solo).

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Po Grande

Cremona sottoscrive “Po Grande”, candidatura UNESCO per la Media Valle del Po

Cerimonia questa mattina (24/01) nella Reggia di Colorno, per il Comune è intervenuto l’Assessore Virgilio.

welfarenetwork, 24/01/2017

A fine dicembre 2016 il Comune di Cremona ha aderito al progetto Po Grande per la candidatura della Media Valle del Po come patrimonio MaB (Man and Biosphere) dell’UNESCO. Questa mattina, nella Reggia di Colorno, si è tenuta la cerimonia di sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra gli enti coinvolti, mentre il testo del documento è stato presentato al Palazzo Ducale di Revere, in provincia di Mantova, lunedì 23 gennaio. Per l’Amministrazione comunale la firma è stata apposta dall’Assessore al Territorio e all’Area Vasta Andrea Virgilio.

Il progetto coinvolge cinque Province e 50 Comuni, appartenenti a due Regioni, Lombardia ed Emilia Romagna, per un tratto di 200 km di asta fluviale, 39 siti classificati come “Natura 2000”, 38 habitat di interesse comunitario e dieci affluenti. L’attività di coordinamento del progetto è affidata al Comune di San Daniele Po per il territorio di Cremona, al Comune di Colorno per il territorio di Parma, al Comune di Guastalla per il territorio di Reggio Emilia, al Comune di Motteggiana per il territorio di Mantova e al Comune di Piacenza. La candidatura a Riserva della Biosfera MaB UNESCO è sostenuta, accanto alle località rivierasche, anche dall’Autorità di Bacino del Fiume Po, ente capofila della strutura di coordinamento, dall’Università degli Studi di Parma e da Legambiente. Ai due appuntamenti ha partecipato anche Philippe Pypaert dell’Ufficio UNESCO di Venezia, unitamente ai rappresentanti delle Riserve MaB già istituite nel bacino padano: il Delta, la “CollinaPo Torinese” e l’area del Monviso che comprende la Prima Valle del Po. Per quanto riguarda la nostra provincia i Comuni coinvolti sono Casalmaggiore, Cremona, Gerre de’ Caprioli, Gussola, Martignana di Po, Motta Baluffi, Pieve d’Olmi, San Daniele Po, Scandolara Ravara, Stagno Lombardo e Torricella del Pizzo.

“Con la sottoscrizione di questo Protocollo – dichiara Virgilio – il Comune di Cremona prosegue innanzitutto il percorso avviato da tempo, insieme ad altri enti, teso a valorizzare il grande patrimonio che rappresenta il nostro fiume: basti pensare ad iniziative quali il Contratto di Fiume, Pedalando un Po, l’ampliamento del PLIS del Po e del Morbasco, Armonie del Grande Fiume e il Protocollo d’Intesa per la valorizzazione strategica dei territori dell’Asta fluviale del Po”.

“Insieme agli altri Comuni cremonesi, in stretta sinergia con gli enti delle provincie di Mantova, Parma e Piacenza, nonché dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, dell’Università degli Studi di Parma e di Legambiente, la firma di oggi rappresenta un altro importante passo nella direzione intrapresa. Tutti quanti i sottoscrittori del documento concordano nel ritenere di grande rilevanza che l’area mediana del Po venga inserita nel programma UNESCO: qui infatti la storia dell’uomo è sempre stata strettamente intrecciata al fiume, ai suoi ritmi, alle sue caratteristiche naturali, ai suoi paesaggi e al suo clima, creando la possibilità di uno sguardo d’insieme sul fiume. Per il futuro di questa area ci deve essere la piena valorizzazione dell’ambiente e dell’identità storica, mettendoli al centro di politiche territoriali ed economiche, che guardino oltre i confini amministrativi” aggiunge l’Assessore, che conclude: “Anche il Comune di Cremona ha deciso di cogliere questa grande opportunità: il coordinamento permanente di un’area per stesse esigenze e peculiarità, non appunto per confini amministrativi, per attuare progettualità, infrastrutture turistiche, politiche ambientali sovracomunali, reperimento di risorse, attuazione di politiche turistico-culturali”.

Il Programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’Unesco negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity building, promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creare siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale.

Il Programma ha già portato al riconoscimento, da parte dell’UNESCO, delle Riserve della Biosfera di altri territori lungo l’asta del Po: il Delta (riconoscimento nel 2015), le Collina Po torinese (riconoscimento nel 2016), l’area del Monviso comprendente la prima valle del Po (riconoscimento nel 2013) e l’Appennino Tosco Emiliano (2015). I passaggi necessari a formalizzare la candidatura ufficiale alla rappresentanza UNESCO in Italia devono essere completati entro il settembre 2017.

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