Venerdì a casa.
Il figlio da portare a scuola (e da andare a riprendere), le commissioni da fare.
Un tempo fantastico.
‘fanculo le commissioni. Vado a fare un giro in bici.
Preparo la bici, e intanto penso a dove andare. Ho voglia di fare qualcosa di un po’ diverso dal solito ma ho comunque un vincolo di tempo, non posso sperimentare troppo.
E quindi?
E quindi rifaccio l’Anello Gerundo, che ben conosco, non è corto, e provo ad aggiungerci qualcosina. Da Ripalta Arpina in su, lungo il Serio si può raggiungere Crema, da qui, lungo il Canale Vacchelli, ci si può dirigere verso Genivolta, ma senza bisogno di andare così lontano si può tagliare da Izano verso Castelleone e, da qui, verso Cascina Stella, sul percorso già fatto. Consultando la app che ho sul cellulare trovo delle strade sterrate che fanno al caso mio… ma è comunque un’incognita. Ad occhio, dovrei farcela senza problemi a tornare e andare a prendere il marmocchio a scuola. Certo che l’allenamento è quello che è.
Massì, ci provo. Al limite taglio prima.
Dati tracciato
Lunghezza: 67km circa
D+: 158m circa
Descrizione percorso
Aziono il gps all’altezza del cimitero di Grumello. Procedo in direzione Pizzighettone e scendo sulla strada sterrata che porta alla cascina Campagnola. Raggiungo l’argine della Roggia Marchesa, la costeggio fino al ponte in mattoni, qui giro a sinistra e poi, con una serie di curve secche, raggiungo un gruppo di cascine nei pressi di Regona. Attraverso la provinciale e, giunta in paese, imbocco la vecchia strada che porta a Ferie. Al ponte sul Serio, in corrispondenza della cascina Vallate Ponte, mi immetto sul percorso dell’Anello Gerundo, che percorro in senso orario.
Tocco Ferie, Formigara, da qui all’Adda e poi raggiungo Gombito. Arrivo a Montodine e, lungo il percorso ciclabile, costeggio il Serio, salgo la scarpata e raggiungo Ripalta Arpina.
Da qui, lungo la strada d’argine che costeggia il Serio (bella e abbastanza ombreggiata, decisamente poco trafficata), arrivo al Santuario del Marzale. Si tratta di una piccolissima chiesa risalente al XI secolo, in mattoni, costruita sul ciglio della scarpata che sovrasta il Serio. Anzi, a voler essere pignoli, si trova fra la vallata del Serio Vivo e quella del Serio Morto (ora ridotto al rango di scolmatore). Sorge in un luogo dove in epoca romana esisteva un cimitero. La sua costruzione è dovuta ad un impegno testamentario assunto da un signore locale; il sito, che ha subito alcuni danneggiamenti a causa delle iene del Serio, E’ stato luogo di eventi storici importanti per il Cremasco.
Storia e curiosità su questo sito si possono trovare sulla pagina dedicata del sito del comune di Madignano.
Proseguendo verso Nord raggiungo Ripalta Vecchia, dove spero di trovare il modo di scendere verso il fiumo. Mi va maluccio, proseguo quindi passando sotto il nuovo tracciato della Paullese e raggiungendo un incrocio sul vecchio tracciato della statale. Attraverso, imbocco un passaggio ciclopedonale e proseguo lungo via Marzale in direzione centro, immettendomi sulla strada che arriva da Cremona. Svolto a destra per imboccare via Cadorna, passo sotto la ferrovia costeggiando un lungo murales e poi percorro via Brescia.
Al ponte sul Canale Vacchelli svolto a destra seguendo le indicazioni per il percorso ciclabile. Costeggio inizialmente il canale lungo uno steratto poco frequentato, po i cartelli mi “spediscono” sulla provinciale per farmi attraversare, grazie ad un sottopasso, una strada trafficata ed immettermi successivamente su un tratto di ciclabile ampia e su sede protetta, che costaggia la strada per Izano.
Sempre seguendo i cartelli della ciclabile, all’altezza di Vergonzana svolto a sinistra e raggiungo nuovamente il canale, lungo un tratto dal fondo ben tenuto, con ampi boschi di pioppi lateralmente al tracciato e frequenti ponti in mattoni a scavalcare il canale. Proseguo verso Est.
Attraverso il canale ed entro in Izano da via Gerardo da Izano, percorro via San Rocco e Via Manzoni e svolto a sinistra (verso Est) portandomi su una sterrata ben tenuta, con una curva a gomito mi dirigo verso Sud. Sulla sinistra, fra gli alberi, fa capolino un laghetto. Con una serie di curve a 90° verso destra e sinistra, si raggiunge Casina Giacinta (comune di Fiesco): la si aggira verso Est, proseguendo successivamente in direzione Sud. In questa azienda si nota un edificio in mattoni, dallo stile un po’ “retrò”. Si tratta di una scuola rurale di epoca fascista (ma dallo stile decisamente meno “quadrato”, attualmente utilizzata come stalla.
Le scuole rurali, nel periodo fra fine ‘800 e il fascismo, erano probabilmente l’unico luogo di “cultura” a disposizione della società rurale, ma la loro funzione non andava molto oltre la lotta all’analfabetismo.
Un lungo rettilineo costeggiato da alti alberi porta a Villa Abbadia, anch’essa da aggirare verso Est con una serie di curve ad angolo retto. Si giunge così sulla SP20 in corrispondenza dii una pizzeria, sotto un voltone si può scorgere una ruota di mulino azionata da una roggia che corre parallela alla provinciale.
Si percorre la provinciale in direzione Sud, verso Castelleone. Da lontano si scorge la sagoma della Torre Isso. Superato l’abitato di Le Valli, è consigliatissima una deviazione verso la chiesa di Santa Maria in Bressanoro. E’ un piccolo gioiellino in mattoni a vista, con elementi decorativi anch’essi in cotto. L’ho visitata in occasione del matrimonio di un mio zio, tanti anni fa (23, anno più, anno meno…), e, per chi ci crede (in Dio…e nel matrimonio), è veramente un bel posto per sposarsi, perché è intima, raccolta, senza fronzoli. Poi, per chi vuole c’è pure un agriturismo, eh…
Torno sulla provinciale e proseguo verso Castelleone, che si attraversa in direzione di Gombito, attraversando la Paullese (che qui si chiama Castelleonese) all’altezza della rotonda del Famila. Seguendo una strada poco frequentata, per poi deviare su sterrato per il Bosco didattico e Cascina Stella, mi riporto sul tracciato del percorso originario.
Passo da San Giacomo e San Bassano. Qui, temendo di essere troppo in ritardo (e cominciando a farsi sentire la stanchezza, associata a mal di piedi (le scarpe sono un po’ strettine) e di lato B, preferisco seguire le indicazioni per la ciclabile delle città murate in direzione Soresina, ovvero uscendo dal paese seguendo i cartelli per il depuratore (e non costeggiando il Serio Morto in direzione di Regona). Arrivata in via Molini imbocco la SP84 in direzione Sud (verso Regona e Pizzighettone). Percorro poco più di un chilometro e svolto a sinistra verso Zanengo (il cartello non è molto visibile). Attraverso il centro abitato in direzione Grumello, uscita dalla frazione svolto a destra per seguire la vecchia strada, superato il Molino nuovo imbocco una sterrata sulla destra, inconfondibile perché avanti qualche centinaio di metri c’è un albero isolato sulla sinistra della strada e perché in lontananza si scorge il castello. Lo si raggiunge e costeggia seguendo via Roma, poi si imbocca via Fermi svoltando a destra. Si sale passando accanto alla parrocchiale, giunta in piazza svolto a destra e, lungo via Martiti, posso raggiungere il punto di partenza. io però mi fermo qui, perché mia madre mi aspetta…con la sacca della palestra per il figlio.
I doveri familiari incombono.
Commenti recenti