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Spettacolare Hero 2017

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Prima della prima

È il grande giorno. Stasera saprò se la nostra famigliola sarà ancora costituita da tre persone e se mi toccherà trovarmi un nuovo moroso perché il titolare sarà perito da… “hero”.

Max torna dalla colazione.

– Giù c’era uno che era alla sua prima primissima…

– …hero? (Già, tu ne hai fatte tante, eh?)

– No, prima manifestazione! Non sapeva come si metteva il numero!

– …

– Ha detto ” ma perché ce ne sono due?”

– Ma almeno… lo sa a cosa sta andando incontro?

Ecco, a questo matto inconsapevole, ma soprattutto al mio moroso, matto consapevole perché almeno una vaga idea ce l’ha… Dedico questa.

Perché si può essere eroi anche solo per un giorno.

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PERUn Viaggio

Vi avevo già raccontato la storia di Andrea Devicenzi

Ecco, il 25 luglio partirà per l’INCA TRAIL. Ecco una intervista tratta dal sito dedicato a questa avventura.

Per un viaggio senza limiti: obiettivo Machu Picchu

Andrea Devicenzi, campione paralimpico di Paratriathlon, si sta preparando per una Grande avventura. Il 25 luglio partirà per il Perù, per affrontare una sfida che lo porterà a scoprire i propri limiti.

1.200 chilometri in mountain bike da Lima e Cusco e 4 giorni di trekking, con stampelle e zaini per raggiungere il sito archeologico di Machu Picchu.

Dove nasce il progetto “Inca Trail 2016” ?

Nasce dal desiderio di visitare uno dei luoghi più misteriosi della terra: Machu Picchu. Già da diversi anni ho un particolare interesse per questo sito sul quale mi sono documentato in abbondanza; più leggo e guardo filmati, più mi convince la sua straordinarietà, di come possa essere stato costruito migliaia di anni fa.
Mesi fa, ritrovandomi con Stefano Mattioli dopo alcuni anni – con lui ho condiviso l’avventura estrema in India sulla strada carrozzabile più alta del mondo, raggiungendo la vetta del Kardlung La a 5.602 metri – intenzionati entrambi nell’intraprendere un’altra avventura simile, abbiamo iniziato a parlarne. Spunta il Perù come meta; qualche giorno per verificare quale potesse essere un programma particolarmente sfidante, ed ecco che nasce l’idea dell’“Inca Trail 2016”.

Machu Picchu è un luogo mistico… che significato ha per te questo viaggio?

Come detto prima, sono particolarmente colpito dalla straordinarietà di questo sito. Non nascondo di credere anche alle teorie più bizzarre su ciò che si racconta. Credo nella presenza di altre vite nell’Universo nel quale, solamente nel nostro sistema solare, esistono oltre 4 miliardi di stelle. Credo in modo ancora più profondo alla legge di attrazione e all’energia che tutti possediamo, ma che forse non riusciamo ad utilizzare. Non vedo l’ora di essere davanti a queste costruzioni di cui ancora oggi non ne è spiegata la costruzione. Ci sono alcune parti di questi muri da cui si può percepire l’energia che emanano. Sarebbe stato nostro desiderio poter dormire almeno una notte in cima a Machu Picchu, ma in modo legale purtroppo non lo si può fare, perciò abbiamo deciso di rimanere solamente le ore che l’organizzazione del trekking ci concede.

L’impresa è decisamente impegnativa, come ti stai preparando?

La mia preparazione per questa avventura ha ricalcato per lo più quella del 2010, quando mi preparai per il Raid in India. La prima fase, quella invernale, rimane pressoché identica a quella di tutti gli anni, in cui prediligo il lavoro sull’agilità ed il così detto “fondo”. Quest’anno avevo in programma la partecipazione ad alcune gare di triathlon, perciò in primavera gli allenamenti si sono suddivisi sui tre sport di questa specialità, nuoto, bici e corsa. Nuoto, ottimale per allungare la muscolatura, la bici per aumentare la potenza e la corsa, che io svolgo con le stampelle non utilizzando nessuna protesi, utile per la fase di trekking.
Purtroppo, un grave incidente a maggio, in piena attività, ha compresso tutto questo, bloccandomi per circa 20 giorni, facendomi così rinunciare a queste gare e costringendomi a dedicarmi esclusivamente al Perù.
Perciò, inizio lunghi allenamenti in bici intervallati da quelli a piedi, senza correre, ma cercando di aumentarne sempre di più la durata. Ora, ad un mese dalla partenza, i lavori specifici danno spazio a lunghe pedalate in cui è fondamentale mantenere il cuore ad una certa frequenza il più tempo possibile. Purtroppo, abitando in piena Pianura Padana, mi è difficile allenarmi in quota per acclimatarmi prima della partenza.

Quali sono le aspettative ?

Prima di partire per l’India, nel 2010, non conoscevo l’importanza di vivere il nostro traguardo ancora prima di raggiungerlo. Ora, grazie al percorso di crescita personale e agli strumenti appresi per diventare Mental Coach, sono consapevole di quanto sia importante visualizzare ciò che vorremo realizzare e raggiungere. Nel corso di tutti questi mesi, centinaia di volte, mentre leggevo, guardavo filmati o mentre mi allenavo, visualizzavo ed immaginavo di essere su quelle strade, immaginando, nel modo più reale possibile, di esserci. In questi anni ho potenziato questa tecnica ed utilizzandola spesso ha accresciuto di molto le mie aspettative. Mi godrò ogni metro, perché son convinto che ad ogni curva ci sia qualcosa di particolare e meraviglioso ad aspettarmi.
In tutte le persone con cui ho parlato in questi ultimi mesi, raccontando il progetto, cambiava la luce nei loro occhi, come si emozionassero al solo sentirne parlare, perciò, cosa sarà esserci realmente?

Quale sarà la chiave vincente per avere successo in questa impresa?

Godersi ogni momento, consapevole di essere immersi in un sogno realizzato. La squadra, che è formata solamente da me (affronterò l’avventura in autosufficienza, senza jeep al seguito), sarà fondamentale per superare tutti i momenti di difficoltà, che sono certo non mancheranno. Penso che proprio in quei momenti sarà fondamentale riscoprire tutto il lavoro fatto nei mesi precedenti, con le visualizzazioni, gli allenamenti, i sacrifici, il consenso della famiglia e tanto altro. Lo faccio per lavoro, ma prima di questo l’ho provato più volte nei vari ambiti della mia vita e la testa, son sicuro, giocherà un ruolo fondamentale.

Per seguire l’Inca Trail

Sito web

facebook

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Grande Corsa Bianca + Big FAT Party 2016

lagrandecorsabianca.it, 21/12/2015

Grande Corsa Bianca 2016

III Edizione

Gara ad inviti dal 21 al 23 Gennaio 2016.

La “Grande Corsa Bianca” nasce dalla volontà di riproporre in ambiente alpino un trail invernale in autosufficienza simile alle grandi traversate che già da diversi anni si svolgono nel Grande Nord americano e europeo.

Il trail, 160 Km di lunghezza e circa 7000 m di dislivello positivo, compie un grande giro ad anello, da affrontare in senso antiorario, tra Alta Valle Camonica, Valtellina e Val di Sole.

The Big FAT Party 2016 è una due giorni per vivere la Fat Bike nella neve nel contesto della più dura gara europea, la Grande Corsa Bianca. Test ride, seminari tecnici pratici e teorici, incontri con atleti e appassionati, uscite notturne, film e filmati, birra ed esperienze su bikepacking e snow Fatbike.

PROGRAMMA SINTETICO (più sotto trovate quello dettagliato)

Data: 22-23-24 Gennaio 2016

Location: Palazzetto Dell Sport di Ponte Di Legno (BS) 

Venerdì 22 Gennaio

Inizio accreditamento: ore 20:00
Possibilità di pernotto gratuito nel Palazzetto con stuoia, materassino e sacco a pelo. Disponibili docce calde.
+ Ultime attribuzioni bici a noleggio –
+ Prodotti 45Nrth (www.45nrth.com) a prezzi speciali agli iscritti.

Sabato 23 Gennaio 

Accreditamento ore 08:30 Organizzazione
Prima uscita: ore 09:30 Maurizio De Florian
Rientro prima uscita ore 14:00
Big Wheels Academy ore 16:00 Mauro Bertolotto
Bikepacking:Tecnica ore 17:00 Michele Boschetti
BAM! ore 17:45 Andrea Benesso
Storie di viaggi ore 18:45 Sergio Borroni
Spazio Club ore 19.15 Fatbike Clubs
Cena-Festa GCB Ore 20:00
Uscita notturna Fatbike Ore 22:00 Dario Valsesia

Domenica 24 Gennaio

Terza uscita: ore 09:00 Maurizio de Florian
Rientro terza Uscita ore 14: 00
Congedo ore 14:30 Organizzazione

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Nonnocarb e il South Tyrol Trail

Nonnocarb si racconta: eventi e sogni a chi la bici gli ha cambiato la vita

di Serena Sanna – mag.tripkly.com, 16/01/2016

56 anni all’anagrafe ma la voglia e la curiosità di un ragazzino, Maurizio Deflorian per gli addetti e appassionati nonnocarb. Si definisce un “esploratore”, andando spesso alla ricerca di sentieri poco frequentati.
 Architetto e guida di mountain bike dal 2011, quest’ultima passione ha preso il sopravvento diventando praticamente il suo impiego principale.

 La sua filosofia è assaporare il vero piacere della bicicletta, raggiungendo una meta lottando contro se stessi e godere per avercela fatta.

Maurizio è da qui che nasce l’evento South Tyrol Trail?



Nasce dal piacere di vivere la bicicletta in libertà, come un’avventura. Il South Tyrol Trail non è una gara, è una avventura sulle ruote, un viaggio, in autosufficienza, tra le più belle montagne del mondo, per 480 km e 12000 metri di dislivello, oppure con due percorsi più brevi. Può essere fatta in autonomia, seguendo la traccia gps, in qualsiasi momento, oppure può essere fatta in gruppo il 16 luglio 2016. La formula è molto semplice: ci si iscrive, si riceve una traccia da caricare sul GPS, si monta in sella e si segue la traccia fino alla fine! Ogni partecipante è libero di seguire l’andatura che preferisce e di fermarsi dove e quando vuole per mangiare e dormire. C’è chi preferisce fermarsi pochissimo e pedalare anche tutta la notte e chi sceglie di divertirsi con gli amici godendosi i panorami, pranzando nei locali tipici e dormendo in comode pensioni, chi parte solo con una giacca antivento e dorme qualche ora su una panchina e chi parte con la bici completamente equipaggiata, dormendo in tenda. Non c’è un tempo limite e la sfida non è contro gli altri, ma solamente contro se stessi! Forse farete fatica, suderete, dormirete poco, mangerete male. Forse sognerete l’arrivo come una chimera. Ma qualunque difficoltà queste giornate porteranno con se, quando vedrete l’arrivo, capirete che il vero traguardo non è quello che avete davanti, ma tutto quello che avete visto e passato in quei giorni. E allora, forse, girerete la bici e ripartirete dalla parte opposta. Perché quello è il vostro vero traguardo, il senso della vostra vita, pedalare, capire, vivere.
La vita non è una gara, non dovete vincere sempre, non è necessario. E se qualcuno ve lo fa credere, lasciate che competa senza di voi. Voi rilassatevi e godetevi lo splendido paesaggio.

L’hai disegnato pensando di offrire quali panorami a chi percorrerà questi trail?



I percorsi attraversano tutto l’Alto Adige da ovest ad est, dalla val Venosta alla val Pusteria. I panorami sono favolosi e spaziano dai ghiacciai dell’Ortles a tutte le Dolomiti, inoltre si passa per tutti i centri storici delle principali città della provincia. E poi i laghi più belli Resia, San Valentino, Caldaro e Monticolo, gli altopiani del Renon, altopiano di Rodengo e di Prato Piazza, le vallate verdissime Val Venosta, val d’Adige, Valle isarco, val Pusteria. Uno spettacolo unico.
Una bella idea di vacanza attiva, immersa nel verde e dal belvedere, ci sono tutte le caratteristiche per fare una bella vacanza in famiglia.

Quest’anno hai aggiunto due tracce ricordiamo, rendendo così accessibile l’evento a tutte le tipologie di bici. Vuoi indicarci le tipologie di bici indicate per i diversi percorsi (extreme, gravel e road)?



Percorso Extreme: è un percorso che si può affrontare con varie tipologie di biciclette, l’importante è che sia una mountain bike, visto che il percorso presenta parti sconnesse, che sia comoda, visto le tante ore che dovrete passare in sella, possibilmente anche abbastanza leggera, visto che avrete già il peso dello zaino o di attrezzatura da bikepacking e che sia equipaggiata con gomme ben tassellate e robuste, meglio se tubeless per evitare il più possibile le forature.  Le bici più adatte sono le front da 29”, le full da marathon o da trail fino a 130 di escursione, ma anche le 27.5” plus, le 29” plus e le fat bike, queste ultime ottime per essere caricate in assetto da bikepacking per essere completamente autosufficienti.

Percorso Gravel: Si può affrontare con le tipiche biciclette da gravel, come ad esempio la Salsa Warbird o la Niner Rlt9, oppure con bici da viaggio, come la classica Salsa Fargo, ma anche con fat bike leggere e gommate scorrevoli, oppure con le 29” plus e ancora con mountain bike tipo 29” front con gomme scorrevoli.

Percorso Road: Si può percorrere anche questo con varie tipologie di biciclette. Chi punta alla velocità e al tempo userà naturalmente una bici da corsa, ma anche qui si può usare una comoda bici gravel. Chi se la vuole prendere con calma, può usare una city bike o una mountain bike con gomme scorrevoli. Inoltre il percorso è aperto alle e-bike sia da strada che in versione mountain bike.

Cosa differenzia il South Tyrol Trail da dalle cicloturistiche?



Due cose principalmente, il fatto di essere in autosufficienza, il che vuol dire che non ci sono ristori programmati lungo il percorso, ma ognuno deve provvedere per se stesso per quanto riguarda cibo e acqua e il fatto di essere una avventura di più giorni, perciò ognuno dovrà pensare a dove e come dormire, se poche ore per notte su una panchina di fortuna, oppure in sacco a pelo e tenda, oppure in una più confortevole camera di albergo.

Ultima domanda di rito, hai in mente nuovi eventi? Durante l’anno ne sono previsti altri?

Si, durante l’anno organizzo i “Fat adventure days” , dei raduni in fat bike sulla neve d’inverno e sui sentieri d’estate, con possibilità di noleggio fat bikes, con anche delle uscite in notturna e degli esperti che spiegano i vari aspetti legati alle fat bikes. Si è appena svolto con molto successo quello di Merano 2000, il prossimo si terrà a Dobbiaco il 13-14 febbraio.
A fine febbraio poi, si svolgerà la seconda edizione del “Snow fat bike adventure”, la prima avventura in fat bike in autosufficienza sulla neve, sull’altopiano di Avelengo.
A metà marzo organizzo ormai da 7 anni un raduno “freeride” sui sentieri in val Venosta, a metà giugno invece la quinta edizione del raduno “all mountain” sempre intorno a Merano.
In più, durante tutto l’anno accompagno, come guida di mountain bike, chiunque voglia scoprire l’Alto Adige in bicicletta, dalle piste ciclabili agli impervi sentieri di alta montagna.

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