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DolomitesVives e la chiusura del Passo Sella

Della chiusura al traffico dei passi dolomitici se ne parla da anni. Quest’anno, finalmente, ogni mercoledì (periodo luglio-agosto) verrà chiuso il Passo Sella.

Chi c’è andato (il 08/08) ha detto che c’erano parecchi ciclisti, e che è stato installato un sistema per monitorare i passaggi. Si spera che questa iniziativa sia solo il primo passo per “demotorizzare” (almeno in parte) le Dolomiti.

Faccio alcune considerazioni.

Chi ama la montagna ne ama i silenzi, e non ha bisogno di eventi organizzati per viverla, per trovare motivazioni. Ma, a dispetto di ciò, nelle dolomiti c’è già un fitto calendario di iniziative, ad esempio “I suoni delle dolomiti”. Non mi pare che per questi eventi si sia scandalizzato nessuno, anzi, sono visti come un’ottima occasione per coniugare ambiente, musica, teatro, avvicinando all’ambiente  montano anche persone che normalmente non camminano molto (ad esempio, arrivare al Micheluzzi, Fuciade o al Vajolet non è complicato, e a concerti organizzati in questi luoghi c’è sempre il pienone).

Non vedo quindi il problema se al Passo Sella vengono organizzati eventi per attirare persone proprio nella giornata di chiusura al traffico. Anzi, può essere una cosa positiva, perché chi si muove col sedile sotto alle chiappe, se non può andare il mercoledì ci va il giovedì, sempre con l’auto. C’è chi ha bisogno di uno “stimolo” per muoversi comunque, indipendentemente dall’auto. In montagna vengono anche persone che si muovono come se fossero in città, Ci vuole tempo per cambiare la mentalità delle persone, e occasioni per spingerli a vivere in modo più autentico i sentieri, anche fosse per fare 500-1000m per raggiungere il sito “mangereccio”, con tutto il tempo per guardarsi intorno (e passare in auto, o fermarsi solo per qualche foto, non è che si vede molto).

E lasciamo tempo al tempo… e comunque, fra arrampicare sentendo le auto passare sui tornanti e sentendo un concerto in quota…penso sia meglio la seconda opzione.

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GognaBlog, 12/07/2017

Oggi, mercoledì 12 luglio 2017, al Passo Sella è la seconda giornata di chiusura al traffico motorizzato. L’evento di attrattiva è il Cook the Mountain-Dolomites taste tour, dalle ore 12 alle 15, nei rifugi Des Alpes, Valentini, Friedrich August, Salei, Comici, Passo Sella Dolomiti Mountain Resort (anche se quest’ultimo del “rifugio” non getta neppure l’ombra). In queste sei location, tutte facilmente accessibili dal passo, altrettanti chef stellati propongono un percorso enogastronomico. Nelle intenzioni leggiamo di incontri “con prodotti selezionati della regione, interpretati nel modo più autentico dagli chef, un’esperienza unica per gustare, con un itinerario di rifugio in rifugio, il meglio dei sapori di questo territorio”. Naturalmente con l’immancabile frasetta “nel pieno rispetto dell’ambiente”.

E’ una sperimentazione di montagna green di cui si parla (e su cui si litiga) da vent’anni: e il primo esperimento è al Passo Sella, che mette in comunicazione Canazei, in Val di Fassa, con Selva di Val Gardena.

Tramite l’iniziativa DolomitesVives, quest’estate si vedrà il traffico limitato sul Passo Sella, con i famosi nove mercoledì di luglio e agosto di chiusura, giornate in cui, dalle 9 alle 16, il passo sarà accessibile solo a piedi, in bicicletta, con mezzi a trazione elettrica, con impianti funiviari e con bus-navetta. Questi ultimi sono stati implementati (per maggiori info sulla mobilità, leggi qui).

Attorno a questa storica decisione è stata fatta una possente propaganda: «Per i passi dolomitici, in particolare il passo Sella, il 5 luglio comincerà una nuova era… Durante le giornate di chiusura, all’insegna del motto #dolomitesvives, è previsto un programma di intrattenimento musicale e culinario, in modo da permettere a tutti di “vivere le Dolomiti” con tutti i cinque i sensi», sottolinea in una nota la Provincia autonoma di Bolzano.

La settimana scorsa, il 5 luglio, ha inaugurato il tutto Reinhold Messner, nei pressi della Città dei Sassi, in mezzo alle fanfare delle bande dalle valli di Fassa, Gardena e Badia. Il famoso alpinista è salito a piedi dal versante della val Gardena partendo da Pian de Gralba.

Con queste misure riduciamo le emissioni di CO2 – ha esordito l’assessore all’ambiente della Provincia di Bolzano Richard Theiner – e diamo un contributo importante alla conservazione della natura sulle nostre montagne che sono patrimonio mondiale dell’Unesco… Con la chiusura un giorno a settimana diamo un segnale importante, ma sicuramente non sufficiente. In futuro dovranno seguire altri interventi”.

Il servizio di trasporto pubblico ha funzionato senza problemi, con decine di bus messi a disposizione dalle Province di Trento e Bolzano che hanno garantito i collegamenti lungo i 10 km di strada chiusa ai veicoli a motore.

Qualche disorientamento per gli automobilisti che sono giunti ai bivi di chiusura (per il passo Pordoi e passo Gardena) prima di rendersi conto dei cartelli di divieto. Ha fatto notizia chi è salito con auto elettrica al 100% (una Tesla): “Dobbiamo imparare a inquinare meno“, ha detto.

Ecco i contenuti di quanto il Re degli Ottomila ha espresso parlando al pubblico:
Sono vent’anni che chiedo la “tranquillizzazione” delle Dolomiti, con la chiusura almeno parziale delle strada. E ora che la politica ha fatto il primo passo sono felice, ma è solo l’inizio: in futuro vedo tante altre strade delle Dolomiti chiuse al mattino, dopo che è salito chi lavora, per riaprire il pomeriggio in modo che sia possibile godere la montagna come 200 anni fa“.
E ancora: “Ci tenevo a essere lassù il primo giorno, voglio battermi perché questo progetto si allarghi. Nei prossimi tre anni possiamo puntare alla chiusura tutta l’estate, poi altre località vorranno unirsi a questo circuito della montagna tranquilla, arriveremo alla chiusura di tutto il Sella Ronda (i quattro passi dolomitici dove d’inverno i turisti viaggiano con gli sci ai piedi) e in dieci anni si realizzerà quel grande progetto che sono le Dolomiti “tranquillizzate”, silenziose e grandiose com’erano prima delle strade“.

A proposito delle critiche e dell’opposizione a questo progetto, Messner dice: “Il turismo “buono”, che dà risultati economici, è quello che si fa con i turisti che pernottano, mangiano o fanno acquisti. Finché il turista è in moto o in macchina non spende, tanto meno se non riesce nemmeno a fermarsi perché non ci sono parcheggi. Il futuro è un altro… Il futuro è una montagna silenziosa da regalare a chi sale con le proprie forze: a piedi o in bicicletta. Le Dolomiti, che sono il posto più bello del mondo, possono diventare la prima destinazione mondiale per le biciclette, sia su strada che in mountain bike. Anche un “vecchietto” come me può salire con l’e-bike e godere le emozioni delle Dolomiti con lentezza, senza il rumore dei motori e dei clacson… Certo, serviranno navette, un’organizzazione, ulteriori parcheggi, in una parola una strategia che richiederà anni. Ma sono convinto che alla fine avremo più clienti perché riusciremo a offrire ciò che proponevamo una volta”.

Un ritorno al passato? Messner non è solo a essere convinto del contrario. Ne sono convinti anche gli amministratori delle province autonome di Bolzano e Trento, nonostante debbano fronteggiare le proteste degli albergatori. Mentre la Provincia di Belluno non è d’accordo.

Contro l’iniziativa è insorto il Comitato degli operatori turistici dei passi dolomitici che due mesi fa ha incaricato un legale di ricorrere al Tar del Laziocontro la chiusura del passo Sella, decisa dalle Province di Trento e Bolzano, con autorizzazione del ministero delle Infrastrutture. Punto di riferimento del Comitato è Osvaldo Finazzer, che gestisce un albergo sul Passo Pordoi. “Chiudere i passi sarebbe la nostra morte. Per i cicloturisti le amministrazioni comincino a programmare e investire sulle piste ciclabili. Almeno sul circuito del Sellaronda“. E ha trovato una sponda in Veneto, nell’assessore regionale all’Ambiente, il bellunese Giampaolo Bottacin, che ha detto: “La mobilità è un diritto costituzionale, che nessuno può impedire”. Con la pronta replica dell’assessore trentino Mauro Gilmozzi: “I nostri vicini, a casa loro, potranno sempre fare ciò che vogliono. Ma non vorrei che mandassero le forze dell’ordine a presidiare il confine…”. Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha scritto al Ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio illustrandogli come “gli impatti negativi che iniziative preclusive del diritto alla mobilità come questa, non programmate strategicamente su basi più ampie e condivise, possono avere sull’economia turistica delle aree montane, nella fattispecie della nostra Regione”.

Considerazioni
Anzitutto il plauso per non aver scelto la facile soluzione del pedaggio: l’introduzione di gabelle di qualunque tipo non è sufficiente per risolvere i problemi del traffico. Come dice Messner, “Il pedaggio serve a guadagnare soldi, non a limitare il traffico. Ma le Dolomiti sono di tutti, non solo di chi può pagare il pedaggio, e abbiamo la responsabilità di tutelarle“.
Non credo che con questi provvedimenti ci si possa aspettare una “reale” diminuzione del carico di traffico. Non dimentichiamo che si può sempre scegliere di alzarsi un’ora prima e salire comunque al passo prima delle 9. E chi deve necessariamente attraversare il valico può farlo di martedì o giovedì, dunque aumentando il carico in quei giorni.

E’ indubbia però la positività del segnale. Che magari non si tradurrà in un’automatica inversione di tendenza, ma che di certo è un inizio.

Comprendo, ma fino a un certo punto, anche l’affanno degli organizzatori nell’escogitare eventi settimanali che attirino la gente nell’ambito di una proibizione-auto e facciano da “animatori”. La loro paura di scontentare i molti operatori turistici che temono di rimetterci un sacco di soldi non è così giustificata, dato il nutrito programma di iniziative in alternativa.

E’ vero che ci vuole un po’ di tempo. Però la grande partecipazione alle manifestazioni ciclistiche dimostra che siamo sulla strada giusta. I turisti fuggono dal rumore e dall’inquinamento che soffrono in città e non si può far trovare loro una situazione ancora peggiore quando vengono in montagna.
L’elenco completo delle iniziative è qui: http://dolomitesvives.com/it/eventi/.

Non si è andati molto al di là di una limitata fantasia, perché oltre alla possibilità di escursioni a piedi, per gli eventi si tratta di concerti ed esibizioni eno-gastronomiche, con l’eccezione dell’inaugurazione del 5 luglio (con Messner che ha dialogato con la giornalista Ellis Kasslatter) e del 9 agosto (Leggende dello Sport, incontro con alcuni personaggi che con le Dolomiti hanno da sempre un rapporto speciale, come i campioni dello sci alpino Isolde Kostner e Peter Runggaldier, e i ciclisti Maurizio Fondries e Francesco Moser).

Una buona idea è il programma delle escursioni di Geo Trekking: semplici gite di qualche ora, ma guidate dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, dagli esperti del Muse di Trento, dalle Guide Alpine e Accompagnatori di Media Montagna delle valli di Fassa, Gardena e Badia. Su un itinerario che proporrà una lettura del paesaggio geologico dolomitico, attraverso l’illustrazione delle principali tappe evolutive del territorio (dalle piattaforme carbonatiche pre-vulcaniche, al vulcanismo medio-Triassico fino alle piattaforme carbonatiche post-vulcaniche), i fossili della Formazione di San Cassiano, la Marmolada e il suo ghiacciaio.

La domanda a questo punto sorge spontanea: ma è possibile che a nessuno venga in mente di valorizzare il SILENZIO e la mancanza assoluta di ogni evento organizzato, ivi comprese le escursioni di gruppo?

Il silenzio è e deve restare la base di un soggiorno in montagna, assieme alla lentezza e alla mancanza di aggressività. Questo è e rimane l’intendimento dell’Unesco quando ha attribuito alle Dolomiti il riconoscimento di patrimonio dell’umanità. Sembra però di predicare ai sordi.

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Riprendiamoci Passo Sella!

Dolomiti, parte la sperimentazione: un passo alpino aperto solo alle biciclette. Messner: “Bene, serve cambio radicale”

Tutti i mercoledì dalle 9 alle 16 il Passo Sella sarà chiuso ad automobili e motociclette. Dal 2018 potrebbe toccare a Pordoi, Gardena e Campolongo. L’alpinista: “Così si apprezza il silenzio”. Ma gli operatori turistici protestano: “È la nostra fine”

di Giuseppe Pietrobelli – ilfattoquotidiano.it, 05/07/2017

Un sogno, le Dolomiti senza auto e senza moto. “Bisogna chiudere al traffico i passi almeno cinque-sei ore al giorno”. Nel luglio di un anno fa l’alpinista Reinhold Messner aveva lanciato questo appello, il giorno dopo la morte in un incidente stradale di Bruno Bonaldi, ex campione di sci nordico e marito di Maria Canins, che in bicicletta si era schiantato contro un furgoncino a San Cassiano, mentre scendeva lungo la strada della Val Parola. Una frase che sembrava dettata da un fatto di cronaca. Ma da allora si è approfondita la riflessione sul bisogno di far ritrovare alla montagna la sua dimensione e di ridarle il silenzio. Al punto che con il primo mercoledì di luglio prende il via una iniziativa che potrebbe essere il primo passo verso un futuro in cui la montagna non sarà più accessibile con mezzi motorizzati, salvo pullman-navetta, per diventare il regno di cicloturisti e camminatori.

Un sogno possibile? Oltre a Messner, che ne è diventato in qualche modo il portabandiera, ne sono convinti anche gli amministratori delle province autonome di Bolzano e Trento, nonostante debbano fronteggiare le proteste degli albergatori. L’esperimento riguarda, per quest’anno, il Passo Sella che mette in comunicazione Canazei, in Val di Fassa, con Selva di Val Gardena. Ma dal 2018 lo stop al traffico potrebbe essere esteso ai passi Pordoi, Gardena e Campolongo. Ogni mercoledì di luglio e agosto la strada del passo sarà chiusa ai veicoli a motore tra le 9 e le 16. Unici mezzi consentiti, quelli a trazione elettrica, le biciclettee gli autobus del servizio pubblico.

Nel primo mercoledì, Messner partecipa al Passo Sella all’iniziativa di Dolomites Vives, raccontando episodi della sua vita legati al rapporto con le montagne, proprio lui che per primo ha scalato tutti i quattordici Ottomila della terra. Ai giornali locali ha spiegato l’importanza di un evento che significa una svolta non solo nel rapporto dell’uomo con la natura, ma anche del turismo di massa con la conservazione dell’ambiente.

“Questo è più che un primo passo verso il futuro. So che per fare ciò che per me sarebbe assolutamente necessario ci vorranno anni: la maggior parte dei passi dolomitici andrebbero chiusi, almeno per gran parte della giornata”. Un ritorno al passato? Messner è convinto del contrario. “Il futuro sta in un cambio radicale delle nostre Dolomiti, anche perché dobbiamo conservare e incentivare quel turismo che punta alla lentezza, al silenzio. Dobbiamo restituire le strade ai ciclisti, che attualmente sono quasi più numerosi di chi si muove a piedi. Sono persone che cercano il silenzio e ora invece abbiamo passi pieni di rumore, di aggressività”.

Messner parla anche da alpinista. “Ti ritrovi in parete e non riesci nemmeno a sentire cosa urlano i tuoi compagni di cordata perché i motori di auto e moto coprono qualsiasi altro suono. Questo non è certamente quello che voleva l’Unesco quando ci ha attribuito il riconoscimento di patrimonio dell’umanità“. Ma per lui non ci sono altre scelte, pur nell’esigenza di garantire a chi lavora in alta montagna la possibilità di portare in quota il necessario per lavorarvi e viverci. “Le ore centrali però vanno preservate dai clacson, dagli automobilisti arrabbiati o dalle moto – ha dichiarato al Corriere dell’Alto Adige – Per imprimere un cambio di rotta sulla mobilità non possiamo fare tutto in un anno. Serviranno navette, un’organizzazione, ulteriori parcheggi, in una parola una strategia che richiederà anni. Ma sono convinto che alla fine avremo più clienti perché riusciremo a offrire ciò che proponevamo una volta”.

Contro l’iniziativa è insorto il Comitato degli operatori turistici dei passi dolomitici che due mesi fa ha incaricato un legale di ricorrere al Tar del Lazio contro la chiusura del passo Sella, decisa dalle Province di Trento e Bolzano, con autorizzazione del ministero delle Infrastrutture. Punto di riferimento del Comitato è Osvaldo Finazzer, che gestisce un albergo sul Passo Pordoi. “Chiudere i passi sarebbe la nostra morte. Per i cicloturisti le amministrazioni comincino a programmare e investire sulle piste ciclabili. Almeno sul circuito del Sellaronda“. E ha trovato una sponda in Veneto, nell’assessore regionale all’Ambiente, il bellunese Giampaolo Bottacin, che ha detto: “La mobilità è un diritto costituzionale, che nessuno può impedire”. Con la pronta replica dell’assessore trentino Mauro Gilmozzi: “I nostri vicini, a casa loro, potranno sempre fare ciò che vogliono. Ma non vorrei che mandassero le forze dell’ordine a presidiare il confine…”.

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I Giorni Verdi del Sella

da LaStampa, 18/09/2016

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Sellaronda, fra Hero e comuni mortali

Sulle strade e sui sentieri attorno al Gruppo del Sella è in arrivo un weekend dedicato alle due ruote. Grasse e non.

Sperando nella clemenza del meteo…

18-06: Sellaronda mtb Hero

heroDue percorsi, da 60km e 86km, per 3200m e 4500m di dislivello, in un contesto ambientale da urlo. E per chi sceglie il lungo, il gran finale a Passo Duron (auguri…).

Ma non solo: le manifestazioni cominciano il 16 giugno, inoltre il 17 c’è la Hero kids, per bambini dai 4 ai 12 anni.

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Copyright by Freddy Planinschek – http://www.sellarondahero.com

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Percorso corto

hero-lungo

Percorso lungo

19-06: Sellaronda bike day

Una giornata senza auto.

La libertà di pedalare sui 4 passi attorno al Sella, godendosi il panorama, chiacchierando, intrecciando nuove amicizie su due ruote.

Dalle ore 8.30 alle 15.30 le strade attorno al Sella rimarranno chiuse al traffico motorizzato.

Allora cosa aspettate? La montagna chiama: mettetevi in sella ed iniziate a pedalare!

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Appia day

 

APPIA DAY: TUTTI IN BICI SULL’ANTICA E SUGGESTIVA STRADA ROMANA

di Germana Carillo – greenme.it, 12/04/2016

Aperta per un giorno e soltanto a chi è a piedi o in bicicletta: l’8 maggio prossimo è l’Appia Day, l’occasione buona per riappropriarsi in toto della Regina Viarum, con tanto di monumenti aperti gratuitamente, esperti narratori che accompagneranno i visitatori nella storia millenaria della strada più antica, trekking, archeotour in bici, street food, musica e attività per bambini.

Nel ventennale della scomparsa di Antonio Cederna, che tante volte si schierò contro i continui abusi edilizi sull’Appia, torna l’incanto dell’Appia Antica finalmente ciclopedonalizzata e l’occasione per poter considerare la Regina Viarum la pregiata porta d’accesso a una nuova idea di città che investe sul suo territorio, sulla sua cultura, sul suo paesaggio e si mostra più attenta ai cittadini, più moderna, più verde, più vivibile, più sana.

La realizzazione di un unico parco archeologico dalla Colonna Traiana e dal Foro Romano fino ai Colli Albani che ingloba Colosseo, Palatino, Terme di Caracalla, Mura Aureliane e poi via via la Valle della Caffarella e l’area degli Acquedotti ne è un valido esempio.

L’8 maggio si potrà anche scoprire da vicino il percorso del GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, la straordinaria greenway ciclopedonale capitolina che ha il suo tratto più pregiato nella passeggiata archeologica da Piazza Venezia all’Appia Antica e che è nato in continuità con l’idea di Cederna di rendere fruibile e accogliente il percorso monumentale.

L’Appia Day è promosso da un’amplia rete di associazioni locali e nazionali e ha gode del patrocinio del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e del Parco Regionale dell’Appia Antica ed è in attesa di ricevere quello del Mibact, del Campidoglio, di Regione e Soprintendenza.

La maggior parte degli eventi sarà concentrata nel tratto dell’antica consolare compreso tra l’ex Cartiera Latina, sede del Parco, e il Mausoleo di Cecilia Metella, ma le iniziative riguarderanno l’intero percorso dal Colosseo a Brindisi. Verranno a Roma, infatti, portando testimonianze dal territorio, molti sindaci attraversati dal cammino dell’Appia Antica, mentre lungo il tratto urbano storici, scrittori, artisti, docenti universitari, giornalisti, naturalisti racconteranno la loro Appia approfondendo i tanti avvenimenti storici, le leggende, le particolarità che vedono l’Appia protagonista fin dal 312 a.C.

Su appiaday.it, sulla pagina fb e sul profilo twitter si potrà consultare il calendario completo degli eventi. Il Comitato promotore, inoltre, invita tutte le associazioni ad aderire all’Appia Day e a organizzare iniziative all’interno di questa grande festa per la città.

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Quelli che… Sellaronda (anche col freddo)

Metti una domenica di metà settembre, l’ultimo giorno prima dell’inizio delle scuole…

Metti il meteo non proprio ideale (anche se per fortuna la pioggia è arrivata più tardi), con 9° in quota alle 13.00…

Non saranno stati i 22000 di fine giugno ma al Sellaronda bike day del 13/9 c’erano comunque circa 5500 persone. Con biciclette di tutti i tipi (handbike comprese), con fisici di tutti i tipi (pance anche capienti comprese).

Ecco qualche scatto “rubacchiato” a Passo Sella, liberato dal rumore delle auto in transito, ad uso delle due ruote (e delle due gambe).

Aspettando l’edizione 2016, che si terrà il 19/06.

www.sellarondabikeday.com – Sellaronda su facebook

La ormai leggendaria Maratona dles Dolomites invece si terrà il 3/7/2016. Info ricavata dalla pagina facebook, il Sito ufficiale è ancora in fase “work in progress”.

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Sellaronda bike day 2015, atto secondo

Metti una giornata nelle dolomiti, con una bicicletta e la strada completamente libera… Sellaronda bike day è questo, ovvero la possibilità di fare il giro del gruppo dell Sella, quello che di solito si fa in inverno con gli sci a piedi…con la bici, su strada.

L’edizione “autunnale” si terrà il

13/09/2015

Per informazioni:

Sellaronda Bike Day

str. Dursan, 80/C
I-39047 S. Cristina

Tel: +39 0471 777 777
Fax: +39 0471 792 235

info@sellarondabikeday.com

www.sellarondabikeday.com

La giornata sarà preceduta da ECOdolomites, ovvero una gara di “efficienza energetica” per veicoli elettrici, che si sfideranno sui quattro passi sabato 12/09, con partenza da Selva di Val Gardena.

Info su www.ecodolomites.com

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Stelviobike 2015

La salita a “Cima Coppi” da Bormio, una giornata senza auto sulle strade.

Una manifestazione sportiva non competitiva, che si terrà il

29/08/2015

Chiusura della strada da Bormio al passo: dalle 8.00 alle 16.00

Per info http://www.stelviobike.eu/

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